Solo pochi paesi riconoscono pienamente il governo attualmente in carica in Georgia e il parlamento di Tbilisi uscito dalla ultime e controverse elezioni. Una situazione che ha creato una scivolosa "zona grigia" nei rapporti internazionali tenuti dal paese
Georgia has been gripped by uninterrupted protests for more than two months now: there has been no shortage of violent acts by the police, arrests and strong censorship of media critical of the government. The case of journalist Mzia Amaghlobeli
Nonostante i risultati contestati delle elezioni e il boicottaggio del parlamento delle opposizioni, il Sogno georgiano al potere a Tbilisi tira dritto e per simulare una democrazia funzionante si divide in tre. Sempre più lontana l'UE, che non riconosce il nuovo esecutivo
L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha deciso di posticipare la ratifica delle credenziali della delegazione georgiana fino al soddisfacimento di condizioni, tra cui riprendere il percorso UE e affrontare le irregolarità relative alle elezioni. Tbilisi di contro ha abbondato la PACE
Dalla sua indipendenza, la Georgia ha dovuto affrontare una dialettica complessa, e a tratti violenta, tra il concetto di nazione e le sue molte minoranze, sfociata in guerre sanguinose. Una dinamica che però continua ad evolvere, come nelle recenti proteste antigovernative
Il 2025 dovrebbe essere un anno decisivo per le riforme costituzionali in Armenia. In cima alla lista di priorità, le modifiche sul Karabakh spinte dall'Azerbaijan, ma anche e soprattutto l'eliminazione di anomalie legislative che rendono vulnerabile la democrazia nel paese
Iniziato negli anni '90, il processo di avvicinamento e potenziale inclusione della Georgia all'Unione europea ha subito pesanti battute d'arresto soprattutto dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, per arrivare oggi ad un vero stallo dopo le elezioni di ottobre 2024
Negli ultimi venti anni i rapporti tra Armenia e Unione europea sono stati altalenanti. Dall’iniziale adesione alla Politica europea di vicinato, passando attraverso la presa di distanza di Yerevan nei confronti di Bruxelles, per poi tornare negli ultimi tempi all’idea di adesione all’Ue
L’anno che sta per finire ha visto il Caucaso meridionale affrontare numerose crisi e sfide elettorali e politiche: una situazione turbolenta in cui si intrecciano le azioni di poteri ufficiali e non riconosciuti. Una rassegna
L'Abkhazia è di nuovo in crisi: nell'ultimo mese una serie di eventi e proteste scatenate da una proposta di legge a favore degli investimenti russi hanno portato alle rocambolesche dimissioni del presidente Aslan Bzhania e ad elezioni anticipate, fissate per il prossimo febbraio
Il presidente azero Ilham Aliyev non ha mai nascosto le sue preferenze per una vittoria di Trump alle presidenziali USA, dopo non poche divergenze con il presidente uscente Biden. Ora Baku punta a stabilire relazioni fruttuose con la nuova amministrazione
Nei rapporti Armenia e Stati Uniti non sono previsti nell'immediato sostanziali cambiamenti rispetto a quanto già avviato negli ultimi quattro anni, anche se Trump in campagna elettorale si è speso per gli armeni del Karabakh
Le elezioni dell’ottobre del 2024 sono state il filo conduttore di tutto l’anno politico, e la vera e propria campagna elettorale che ha preceduto il voto è stata solo l’atto finale di un anno sulle barricate
La vittoria di Trump alle presidenziali USA trova allineato il Sogno georgiano su alcuni punti cardine: valori tradizionali, omofobia e atteggiamento conciliante verso la Russia. Resta da vedere quanto il nuovo governo americano sia disposto ad investire nella Georgia
Dopo le elezioni politiche dello scorso 26 ottobre, segnate dalla contestata vittoria del Sogno georgiano, la Georgia si ritrova in un vero e proprio limbo internazionale, con molti degli attori regionali restii a riconoscere i risultati ufficiali del voto
Campagna elettorale in chiusura per la Georgia che sabato 26 andrà al voto per il rinnovo del parlamento. Una campagna elettorale che, numeri alla mano, evidenzia la forte disparità di mezzi tra il partito di governo e l'opposizione
Se i rapporti tra la Russia e l'Ossezia del Sud appaiono eccellenti, quelli con l'Abkhazia - l'altra repubblica secessionista georgiana protetta da Mosca - fanno intravedere non poche crepe, con Sukhumi che tenta caparbiamente di mantenere spazi di autonomia
Con le elezioni politiche in Georgia sempre più vicine, si delineano alcuni fattori che avranno un forte impatto sulle consultazioni: dall'esclusione di buona parte dei georgiani all'estero dalle urne, alle questioni dell'integrità territoriale e dei rapporti tra stato e Chiesa ortodossa
Negli ultimi anni il Sogno georgiano, partito al potere a Tbilisi, ha adottato una piattaforma sempre più conservatrice verso i diritti delle minoranze sessuali. Una tendenza che è accelerata in vista delle prossime elezioni politiche del 26 ottobre
Dopo l'esito disastroso della guerra per il Nagorno Karabakh e il mancato intervento di Mosca, Yerevan ha congelato la sua partecipazione all’Organizzazione del Trattato per la Sicurezza Collettiva (CSTO) e pensa all’uscita dall’alleanza militare a guida russa